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Correlazioni in Medicina



Avanzamenti nel trattamento del mieloma multiplo


Il mieloma multiplo è un tumore delle plasmacellule ancora incurabile.

Sono stati identificati nuovi bersagli terapeutici molecolari del mieloma multiplo.

L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato alcuni nuovi farmaci per il trattamento del mieloma multiplo: Talidomide ( Thalomid ), Lenalidomide ( Revlimid ) e Bortezomib ( Velcade ).

Talidomide

La Talidomide viene impiegata di norma nel trattamento del mieloma recidivante.

Si ritiene che la Talidomide agisca arrestando la crescita di nuovi vasi sanguigni promossi dal tumore.

Gli effetti indesiderati della Talidomide comprendono: costipazione, stato di sonnolenza, trombolisi venosa profonda e neuropatia periferica.

Poiché la Talidomide può causare difetti alla nascita, il farmaco non dovrebbe essere somministrato nelle donne in gravidanza e le donne attive sessualmente che assumono Talidomide dovrebbero far uso di metodi anticoncezionali.

Lenalidomide

La Lenalidomide è strutturalmente simile alla Talidomide.
Trova indicazione nel trattamento dei pazienti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche a basso rischio o a rischio intermedio associate a delezione 5q con o senza altre anormalità citogenetiche.

Non è noto se la Lenalidomide causi difetti alla nascita.
Sono in corso studi su animali per accertare se la Lenalidomide assunta in gravidanza abbia un effetto teratogeno.

Oltre al black box warning riguardante l’esposizione fetale, l’FDA ha imposto altri 2 black box warning:

- potenziale necessità di abbassare il dosaggio qualora si abbia soppressione della conta ematica;
-
- aumentato rischio di trombosi.

I più comuni effetti indesiderati riportati con Lenalidomide comprendono trombocitopenia, neutropenia, diarrea, prurito, rash, fatica.

Bortezomib

Bortezomib è il capostipite di una nuova classe di farmaci antitumorali, noti come inibitori del proteasoma.

La sicurezza e l’efficacia del Bortezomib sono state valutate nei pazienti che avevano ricevuto almeno 2 precedenti terapie e che presentavano progressione della malattia.
In questa, popolazione, il 28% dei pazienti ha mostrato una risposta al Bortezomib.

I più comuni eventi avversi riportati con Bortezomib comprendono: nausea, senso di fatica, diarrea, costipazione, cefalea, riduzione dell’appetito, riduzione della conta piastrinica ed eritrocitaria, febbre, vomito e neuropatia periferica. ( Xagena2006 )

Yasui H et al, Curr Pharm Biotechnol 2006; 7: 381-393


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